La tensione nei muscoli della masticazione e del collo è uno dei fattori di rischio per i disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare (DTM). I DTM colpiscono circa il 34% della popolazione italiana.

Copertina Febbraio del numero 54 di Salute33

Il 7 novembre ricorre la Giornata della consapevolezza sullo stress, ed è importante fermarsi e fare una riflessione: “Come reagiamo allo stress ?” Rimarrai sorpreso se ti dicessi che la maggior parte delle persone (spesso inconsciamente) stringe i denti in situazioni di stress, contribuendo alla comparsa di dolore al viso e alla regione cervicale. Essere consapevoli di questo comportamento è il primo passo per evitare che il dolore peggiori. E anche per una migliore qualità della vita!

Comincio condividendo la lamentela più frequente dei miei pazienti : “Dottore, sento molta tensione al viso e alle mascelle!”.

Indubbiamente, la società moderna del 21° secolo richiede uno stile di vita frenetico, spesso quasi frenetico, che, in un certo senso, contribuisce all’aumento della prevalenza dello stress cronico, stress costante nella vita di tutti i giorni. Alla genesi di questo problema c’è l’eccesso di informazioni a cui siamo ininterrottamente esposti attraverso i nostri smartphone (e altri dispositivi tecnologici), le crescenti richieste e preoccupazioni lavorative e l’incertezza quotidiana associata a periodi di instabilità economica e sociale, che è anche peggiorata con la pandemia e la guerra in Ucraina.

Mentre lo stress acuto – di breve durata e intenso – ci fa reagire ed evolvere, lo stress cronico e prolungato aumenta la nostra suscettibilità all’ansia e alla depressione. Pertanto, lo stress è considerato da molti esperti la malattia del 21° secolo e dal 2022 l’OMS ha incluso il burnout o lo stress lavorativo nella classificazione internazionale delle malattie.

La risposta allo stress dipende dalla personalità di ogni individuo, tuttavia, la reazione corporea involontaria più comune è stringere i denti, aumentando la tensione nei mascellari. Si tratta infatti di una tensione nei muscoli della masticazione e del collo, che a sua volta è uno dei fattori di rischio per un disturbo dell’articolazione temporo-mandibolare (DTM). La spiegazione è semplice: associato alla tensione muscolare, c’è un sovraccarico dell’articolazione temporo-mandibolare (la più utilizzata nel corpo umano) che darà origine a pressioni esagerate e continue e qui possono iniziare i primi problemi! Questo sovraccarico muscolare e articolare, spesso correlato allo stress, può essere associato ai seguenti sintomi: dolore al viso e all’orecchio, rumori nella zona davanti l’orecchio durante la masticazione, difficoltà nell’apertura della bocca, tensione muscolare e mal di testa.

Attualmente, i DTM colpiscono circa il 34% della popolazione italiana, con una prevalenza maggiore nelle femmine. Uno studio scientifico ha mostrato come su 595 pazienti affetti da DTM, circa il 20% soffriva di ansia e circa il 13% di depressione. Nel 2019 il 68% dei pazienti presentava livelli di stress superiori a 7 (su scala 0/10), numeri davvero significativi e allarmanti.

Nel caso dei miei pazienti, di solito chiedo loro di riflettere sui due principali fattori scatenanti dello stress , e le risposte più frequenti sono sempre rivolte al lavoro e alla gestione familiare. Questo è il primo passo per diventare consapevoli dei fattori scatenanti dello stress , perché studi rilevanti in questo settore dimostrano che avere questa consapevolezza è un fattore protettivo.

A questo scopo sono emersi interessanti risultati nell’uso di strategie riguardanti la consapevolezza e la meditazione al fine di aiutare le persone a rallentare il proprio ritmo quotidiano e concentrare tutta la propria attenzione sui compiti quotidiani. Ad esempio, se prendiamo l’esempio di alcuni paesi, possiamo vedere che questa pratica ha guadagnato sempre più seguaci. Prendiamo il caso del Canada dove, dall’inizio di quest’anno, i medici possono prescrivere visite ai parchi naturali in modo che i pazienti possano trascorrere più tempo nella natura.

Questa misura è fortemente supportata dalle conoscenze scientifiche che dimostrano che trascorrere due ore a settimana nella natura aumenta notevolmente la salute fisica e mentale. Come medico dedito a una patologia strettamente associata a stress e ansia, sono un grande sostenitore di questa iniziativa e della sua adozione e replica nella realtà portoghese.

Tuttavia, ci sono piccole azioni quotidiane che tutti possiamo adottare e che contribuiranno alla riduzione dei livelli di stress e, di conseguenza, alla salute della nostra articolazione temporo-mandibolare, ovvero: evitare l’uso di dispositivi tecnologici una o due ore prima di coricarsi; cerca di non stringere i denti durante il giorno; praticare esercizio fisico tutti i giorni; evitare ambienti e persone tossici; avere una postura adeguata quando si lavora al computer, con pause ogni due ore; e incoraggiare il pensiero positivo.

Concludo con la frase più ripetuta nelle mie consultazioni: “Dottore, sento molta tensione al viso e alle mascelle!”

Probabilmente dietro questa tensione c’è stress , ansia e talvolta depressione. Come chirurgo, cerco sempre di integrare le componenti psicologiche e meccaniche. Riconosco che i buoni risultati chirurgici sono possibili solo quando riesco a bilanciare psicologicamente il paziente, trattandolo nel suo insieme – corpo, mente e spirito – una visione olistica della medicina moderna.